Software assistenza tecnica
Software assistenza tecnica: Appsistance è la soluzione ideale per le PMI Italiane,
Un piano di manutenzione è un documento strategico che delinea le attività di manutenzione necessarie per garantire l’efficienza operativa, la sicurezza e la longevità delle infrastrutture e degli impianti. Si tratta di un documento che viene allegato al progetto strutturale di un impianto – o di un’opera – che descrive e pone le basi per la pianificazione e la programmazione delle attività di manutenzione.
Quest’obbligo normativo rientra nel più ampio quadro del Regolamento Appalti ed è rivolto, pertanto, in modo particolare alla realizzazione di opere pubbliche, specialmente nell’ambito dell’edilizia. È altresì vero che alcune indicazioni esplicitate in queste norme, sono utili in ogni settore e ambito per le loro ricadute positive.
Lo scopo del piano è mantenere inalterati nel tempo il valore e le caratteristiche funzionali degli asset, perché continuino ad operare in modo efficiente. Nel piano vengono dettagliate le azioni preventive, correttive e predittive (descriviamo le differenza nel nostro approfondimento sulle tipologie di manutenzione). Si indicano, inoltre, particolari attenzioni da adottare perché si integri con la sicurezza.
Ecco, dunque, che il Piano di Manutenzione offre preziose informazioni anche per chi si trova ad affrontare la gestione degli interventi tecnici e può rendere questa attività più profittevole, grazie anche alla corretta impostazione del software per la gestione delle manutenzioni esterne.
In Italia, il Decreto del Presidente della Repubblica 207/2010, noto anche come “Regolamento di attuazione del Codice dei contratti pubblici” introduce in modo esplicito la necessità di un Piano di Manutenzione. Gli articoli 33 e 38 di questo decreto sono particolarmente rilevanti in tal senso.
Questo articolo definisce il contenuto minimo del piano di manutenzione per le opere pubbliche. Il piano deve includere:
Come vedremo meglio nelle schede di seguito riportate, l’articolo 38 stabilisce che il piano di manutenzione deve essere aggiornato periodicamente per riflettere le condizioni attuali delle infrastrutture e delle attrezzature. Inoltre, prevede che il piano sia integrato con i sistemi di gestione della qualità e della sicurezza. Introduce, inoltre, tre documenti imprescindibili: il Manuale d’Uso, Manuale di Manutenzione, il Programma di Manutenzione.
Vediamo più da vicino il dispositivo normativo, prendendo i due articoli in esame. È possibile consultare il dispositivo normativo nella sua interezza, alla pagina della Gazzetta Ufficiale: D.P.R. 207/2010 – Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE». (10G0226) (GU Serie Generale n.288 del 10-12-2010 – Suppl. Ordinario n. 270). Qui approfondiremo solo gli articoli inerenti il Piano di Manutenzione.
Art. 33 Documenti componenti il progetto esecutivo (art. 35, d.P.R. n. 554/1999) 1. Il progetto esecutivo costituisce la ingegnerizzazione di tutte le lavorazioni e, pertanto, definisce compiutamente ed in ogni particolare architettonico, strutturale ed impiantistico l'intervento da realizzare. Restano esclusi soltanto i piani operativi di cantiere, i piani di approvvigionamenti, nonche' i calcoli e i grafici relativi alle opere provvisionali. Il progetto e' redatto nel pieno rispetto del progetto definitivo nonche' delle prescrizioni dettate nei titoli abilitativi o in sede di accertamento di conformita' urbanistica, o di conferenza di servizi o di pronuncia di compatibilita' ambientale, ove previste. Il progetto esecutivo e' composto dai seguenti documenti, salva diversa motivata determinazione del responsabile del procedimento ai sensi dell'articolo 15, comma 3, anche con riferimento alla loro articolazione: a) relazione generale; b) relazioni specialistiche; c) elaborati grafici comprensivi anche di quelli delle strutture, degli impianti e di ripristino e miglioramento ambientale; d) calcoli esecutivi delle strutture e degli impianti; e) piano di manutenzione dell'opera e delle sue parti; f) piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 100 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e quadro di incidenza della manodopera; g) computo metrico estimativo e quadro economico; h) cronoprogramma; i) elenco dei prezzi unitari e eventuali analisi; l) schema di contratto e capitolato speciale di appalto; m) piano particellare di esproprio.
Art. 38 Piano di manutenzione dell'opera e delle sue parti (art. 40, d.P.R. n. 554/1999) 1. Il piano di manutenzione e' il documento complementare al progetto esecutivo che prevede, pianifica e programma, tenendo conto degli elaborati progettuali esecutivi effettivamente realizzati, l'attivita' di manutenzione dell'intervento al fine di mantenerne nel tempo la funzionalita', le caratteristiche di qualita', l'efficienza ed il valore economico. 2. Il piano di manutenzione assume contenuto differenziato in relazione all'importanza e alla specificita' dell'intervento, ed e' costituito dai seguenti documenti operativi, salvo diversa motivata indicazione del responsabile del procedimento: a) il manuale d'uso; b) il manuale di manutenzione; c) il programma di manutenzione. 3. Il manuale d'uso si riferisce all'uso delle parti significative del bene, ed in particolare degli impianti tecnologici. Il manuale contiene l'insieme delle informazioni atte a permettere all'utente di conoscere le modalita' per la migliore utilizzazione del bene, nonche' tutti gli elementi necessari per limitare quanto piu' possibile i danni derivanti da un'utilizzazione impropria, per consentire di eseguire tutte le operazioni atte alla sua conservazione che non richiedono conoscenze specialistiche e per riconoscere tempestivamente fenomeni di deterioramento anomalo al fine di sollecitare interventi specialistici. 4. Il manuale d'uso contiene le seguenti informazioni: a) la collocazione nell'intervento delle parti menzionate; b) la rappresentazione grafica; c) la descrizione; d) le modalita' di uso corretto. 5. Il manuale di manutenzione si riferisce alla manutenzione delle parti significative del bene ed in particolare degli impianti tecnologici. Esso fornisce, in relazione alle diverse unita' tecnologiche, alle caratteristiche dei materiali o dei componenti interessati, le indicazioni necessarie per la corretta manutenzione nonche' per il ricorso ai centri di assistenza o di servizio. 6. Il manuale di manutenzione contiene le seguenti informazioni: a) la collocazione nell'intervento delle parti menzionate; b) la rappresentazione grafica; c) la descrizione delle risorse necessarie per l'intervento manutentivo; d) il livello minimo delle prestazioni; e) le anomalie riscontrabili; f) le manutenzioni eseguibili direttamente dall'utente; g) le manutenzioni da eseguire a cura di personale specializzato. 7. Il programma di manutenzione si realizza, a cadenze prefissate temporalmente o altrimenti prefissate, al fine di una corretta gestione del bene e delle sue parti nel corso degli anni. Esso si articola in tre sottoprogrammi: a) il sottoprogramma delle prestazioni, che prende in considerazione, per classe di requisito, le prestazioni fornite dal bene e dalle sue parti nel corso del suo ciclo di vita; b) il sottoprogramma dei controlli, che definisce il programma delle verifiche comprendenti, ove necessario, anche quelle geodetiche, topografiche e fotogrammetriche, al fine di rilevare il livello prestazionale (qualitativo e quantitativo) nei successivi momenti della vita del bene, individuando la dinamica della caduta delle prestazioni aventi come estremi il valore di collaudo e quello minimo di norma; c) il sottoprogramma degli interventi di manutenzione, che riporta in ordine temporale i differenti interventi di manutenzione, al fine di fornire le informazioni per una corretta conservazione del bene. 8. In conformita' di quanto disposto all'articolo 15, comma 4, il programma di manutenzione, il manuale d'uso ed il manuale di manutenzione redatti in fase di progettazione, in considerazione delle scelte effettuate dall'esecutore in sede di realizzazione dei lavori e delle eventuali varianti approvate dal direttore dei lavori, che ne ha verificato validita' e rispondenza alle prescrizioni contrattuali, sono sottoposte a cura del direttore dei lavori medesimo al necessario aggiornamento, al fine di rendere disponibili, all'atto della consegna delle opere ultimate, tutte le informazioni necessarie sulle modalita' per la relativa manutenzione e gestione di tutte le sue parti, delle attrezzature e degli impianti. 9. Il piano di manutenzione e' redatto a corredo di tutti i progetti fatto salvo il potere di deroga del responsabile del procedimento, ai sensi dell'articolo 93, comma 2, del codice.
Il D.P.R. 207/2010 prevede, dunque, la necessità di avere un Piano di Manutenzione e che esso sia accompagnato da un Manuale di Manutenzione e dal Programma di Manutenzione. Quali sono dunque le informazioni che questo manuale deve contenere? Deve contenere diverse informazioni fondamentali per garantire una corretta gestione delle attività di manutenzione. Ecco le principali informazioni che devono essere incluse:
Oltre al D.P.R. 207/2010, esistono normative UNI (Ente Nazionale Italiano di Normazione) e altre normative europee che forniscono linee guida e requisiti per la manutenzione degli impianti e delle infrastrutture. Ecco alcune delle normative più rilevanti.
Questa norma definisce la terminologia relativa alla manutenzione e fornisce una base comune per la comunicazione tra le parti interessate.
Questa norma non specifica i criteri per la redazione dei piani di manutenzione, ma contiene le informazioni necessarie, le definizioni generali e costituisce il principale riferimento normativo in tema di manutenzioni. Abbiamo approfondito l’argomento nella pagina Tipi di Manutenzione: la normativa UNI 10147.
Fornisce criteri e linee guida per la gestione della manutenzione degli edifici, comprese le attività di pianificazione e controllo.
Questa norma descrive i requisiti per la documentazione di manutenzione, inclusi i manuali di manutenzione, i registri delle attività e le procedure operative.
Avere un piano di manutenzione conforme agli articoli 33 e 38 del D.P.R. 207/2010 offre diversi vantaggi pratici e operativi, al di là delle obbligazioni legali.
Secondo uno studio di McKinsey, le aziende che implementano un piano di manutenzione strutturato possono aumentare l’affidabilità degli impianti fino al 20%.
La manutenzione preventiva può ridurre i guasti imprevisti del 30-40%, come riportato da un’analisi del National Institute of Standards and Technology (NIST).
La riduzione dei pericoli per i lavoratori è fondamentale. L’adozione di un piano di manutenzione rigoroso contribuisce a ridurre gli incidenti sul lavoro fino al 20%, secondo dati dell’European Agency for Safety and Health at Work (EU-OSHA).
Un efficace piano di manutenzione può migliorare l’affidabilità degli impianti del 15% e ridurre i costi di manutenzione fino al 25% secondo il National Institute of Standards and Technology (NIST).
Metodi per redigere un Piano di Manutenzione
Per redigere un piano di manutenzione efficace, si possono seguire questi passaggi:
Quando ci si appresta a creare questo documento, giova avere in mente anche un sistema di KPI per misurarne l’efficacia. Ecco dunque che ci vengono in aiuto le metriche più diffuse per valutare gli interventi tecnici [1].
Come ricorda Atlassian «Alcune delle metriche più comunemente monitorate nel settore sono MTBF (tempo medio tra guasti), MTTR (tempo medio di ripristino, riparazione, risposta o risoluzione), MTTF (tempo medio al verificarsi di un guasto) e MTTA (tempo medio di riconoscimento) (…) Riguardo all’MTTR, è facile presumere che si tratti di una singola metrica con un unico significato. Tuttavia, la verità è che rappresenta potenzialmente quattro diverse misurazioni. La R può essere sinonimo di risoluzione, risposta, riparazione o ripristino e, sebbene le quattro metriche si sovrappongano, ciascuna assume una sfumatura di significato propria.»
«MTBF (tempo medio tra guasti) è il tempo medio tra i guasti riparabili di un prodotto tecnologico. La metrica è utilizzata per monitorare sia la disponibilità che l’affidabilità di un prodotto. Quanto maggiore è il tempo che intercorre tra i guasti, tanto più affidabile è il sistema.»
«L’MTTR (tempo medio di riparazione) è il tempo medio necessario per riparare un sistema (solitamente tecnico o meccanico). Include sia il tempo di riparazione che l’eventuale tempo dei test. L’orologio di questa metrica non si ferma finché il sistema non sarà di nuovo completamente funzionante.»
L’MTTR (tempo medio di ripristino) è una metrica chiave nell’IT, in particolare si tratta di una metrica DevOps. «È il tempo medio necessario per il ripristino a seguito di un guasto del prodotto o del sistema. Include tutto il tempo dell’interruzione, dal momento in cui si verifica il guasto nel sistema o nel prodotto fino al momento in cui viene ripristinata l’operatività completa di tale sistema o prodotto.»
«L’MTTR (tempo medio di risoluzione) è il tempo medio necessario per risolvere completamente un guasto. Include non solo il tempo impiegato per rilevare il guasto, diagnosticare il problema e risolverlo, ma anche il tempo impiegato per garantire che il guasto o non si ripeta.»
«L’MTTR (tempo medio di risposta) è tempo medio necessario per il ripristino da un guasto di un prodotto o di un sistema dal momento in cui si riceve il primo avviso riguardante tale guasto. Non include l’eventuale ritardo del sistema di avviso utilizzato.»
«L’MTTA (tempo medio di riconoscimento) è il tempo medio impiegato dal momento in cui si attiva un avviso a quando si inizia a lavorare sul problema. Questa metrica è utile per monitorare la reattività del team e l’efficacia del sistema di avvisi.»
«L’MTTF (tempo medio al verificarsi di un guasto irreparabile) misura il tempo medio di funzionamento di un componente o prodotto prima che si verifichi un guasto irreversibile, al contrario di MTBF (Mean Time Between Failures), che riguarda guasti riparabili, tra i quali è previsto un ripristino.»
NOTA [1] Sulla distinzione tra KPI di manutenzione, dati di manutenzione e metriche di manutenzione non c’è sempre comune accordo, ma alcuni grandi player del mondo tecnologico possono fungere da riferimento tassonomico. Appsistance dispone di un sistema di Business Intelligence che consente di raccogliere dati e trasformarli in informazioni utili allo scopo di creare statistiche che aiutano a prendere decisioni migliori. La Business Intelligence e le Analytics per la manutenzione sono particolarmente importanti per la manutenzione predittiva e per i software CMMS integrati IoT e industria 4.0 che hanno la possibilità di ricevere informazioni da un sistema SCADA.
Questi software, come Appsistance, offrono funzionalità avanzate per pianificare, monitorare e registrare tutte le attività di manutenzione. Quando si parla di Smart Factory, spesso vi sono CMMS – come Appsistance – integrati con sistemi SCADA (IoT e Industria 4.0), che consentono anche la manutenzione predittiva e il controllo in tempo reale di impianti e macchinari.
Strumenti come IBM Maximo e SAP EAM forniscono una gestione completa degli asset aziendali. Ne abbiamo parlato approfonditamente.
Utilizzare soluzioni specializzate per la gestione dell’assistenza. Questi strumenti si focalizzano sulla gestione delle richieste, più che sull’erogazione del servizio di intervento tecnico dei tecnici. Più diffuso nel settore IT o di chi offre servizi o acquisti online, è un modo efficiente di ottimizzare le risorse. Non rientra, tuttavia, nel caso specifico del Piano di Manutenzione.
In questo caso siamo in presenza di software pensati soprattutto per la manutenzione degli impianti e delle apparecchiature aziendali, quando si trovano dislocate sul territorio. Sono strumenti che aiutano a gestire il piano di manutenzione in modo ottimale. Appsistance è un software gestione interventi tecnici e manutenzioni esterne..
Prima di fare la tua richiesta ti invitiamo a prendere visione della nostra Informativa sul GDPR EU 679/2016. Come sai l’Art. 13 del D.Lgs 196/2003 e gli Art. 13 e 14 del GDPR chiedono che tu sia informato sulla finalità del trattamento dei dati. La tua conferma di aver preso visione dell’Informativa è indispensabile per permetterci di rispondere alla tua richiesta
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