Software assistenza tecnica
Software assistenza tecnica: Appsistance è la soluzione ideale per le PMI Italiane,
Partiamo dai primi della classe, dal rating assegnato da Gartner® per le soluzioni EAM (Enterprise Asset Management). Parliamo di EAM perché è in questa ampia categoria che rientrano anche i CMMS (Computerized Maintenance Management System).
I due acronimi, spesso, vengono usati in modo alternativo, anche se per Gartner® un CMMS è un EAM in versione ridotta. Si tratta di una soluzione su piccola scala (relativamente piccola), destinata a un singolo sito industriale – o a pochi stabilimenti – con funzionalità limitate nella gestione delle parti e nella pianificazione delle risorse. Come vedremo, non sempre un CMMS offre performance inferiori e comunque, di qualsiasi configurazione si tratti, svolge sempre un ruolo cruciale nel mantenere le operazioni e gli asset aziendali efficienti.
La gestione dei servizi di assistenza e manutenzione passa per la gestione degli asset aziendali. Un CMMS rappresenta un’innovativa applicazione business, fondamentale per i settori manifatturieri e per tutte quelle industrie che fanno un uso intensivo dei loro impianti, di macchinari e apparecchiature.
Questa applicazione è progettata per ottimizzare la manutenzione e le riparazioni, garantendo un funzionamento efficiente degli asset, senza che si rischino fermi macchina e interruzioni nella produzione.
Se l’EAM si concentra su soluzioni mirate per organizzazioni in settori ad alta intensità di asset, come le industrie manifatturiere, il settore ferroviario e quello energetico e delle utility, i CMMS sono diffusi ormai in molti settori e in aziende di dimensioni anche più contenute.
Queste organizzazioni si avvalgono di CMMS per rispondere in modo efficace alle necessità di manutenzione, siano esse pianificate o in emergenza, come abbiamo visto nell’approfondimento dedicato ai diversi tipi di manutenzione.
Come anticipato nell’introduzione, iniziamo passando in rivista alcune delle soluzioni che Gartner® vluta tra le più complete e interessanti. È da tenere in considerazione il fatto, che Gartner® non ne fa mai una questione di prezzo, però raffronta altri parametri per consigliare alle aziende quale specifico prodotto è il più indicato per loro:
Il metodo di classificazione di Gartner®
In breve, si può scegliere una fascia di fatturato, una regione geografica e un settore.
In questo modo si individuano le soluzioni più adeguate per quella combinazione di fattori che meglio rappresentano la propri azienda. Per ciascun prodotto, si possono approfondire molti elementi, singolarmente quotati, e si possono leggere delle recensioni di terze parti.
Nella sua rassegna, Garnter® dedica anche delle schede (che alcuni chiamano battle cards) che raffrontano i prodotti a due a due.
Per amore di verità, la nostra soluzione Appsistance, non si configura come un EAM, e anche se vi si avvicina molto, è più affine a soluzioni di Field Service Management (FSM) che sono software per la gestione delle manutenzioni esterne e la gestione interventi tecnici e delle assistenze tecniche sul campo, sia su propri impianti (fotovoltaico, termoidraulico, refrigerazione, ecc.) sia su macchinari e apparecchiature installate da clienti.
Partendo da questi presupposti abbiamo sempre guardato, prendendole come benchmark, ad alcune grandi realtà del mondo IT e alle loro soluzioni, consapevoli che noi offriamo un software disegnato per le specifiche esigenze delle PMI Italiane. Tra quelli indicati da Gartner® – ai quali ne aggiungeremo anche un’altra che Gartner® colloca negli FSM – questi sono i software CMMS che presentano particolare valore.
Maximo si presenta con una valutazione media di 4.3, ma ottiene il suo best score per la completezza delle funzioni (capabilities) che arriva a 4.4.
IBM lo descrive come «(…) una piattaforma EAM completamente integrata che fornisce i dati IoT giusti al momento giusto ai professionisti delle operazioni e della gestione degli asset, online o offline, consentendo ai tuoi team di andare oltre la manutenzione programmata e sfruttare appieno il vostro potenziale».
UpKeep si distingue per il servizio di supporto che tocca le 4.6 stelle, ma in complesso la sua media è molto positiva e si attesta su un rating di 4.5, mentre le funzioni (capabilities) riscuotono il voto più basso che è di 4.4.
UpKeep si focalizza sul ciclo della manutenzione e punta sull’offrire in una soluzione all-in-one i meglio di un CMMS, di un EAM e di un APM.
Come scrive nel suo sito si tratta di un Asset Operations Management che «(…) unisce dati su manutenzione, operazioni e affidabilità per aiutare i team a prendere importanti decisioni aziendali, con piena visibilità sull’intero ciclo di vita della manutenzione, della gestione delle risorse e delle operazioni.
IFS ha già implementato funzioni di IA avanzate. È certamente leader di settore e una soluzione completa e all’avanguardia.
Ciò che costituisce il suo punto di forza, però, è anche il suo tallone d’Achille, in quanto i rating lo penalizzano proprio per la difficoltà ad ottenere risposte alle richieste di supporto (rating 4.0) e la difficoltà nell’integrazione con le tecnologie già presenti in azienda (rating 4.2).
IFS mette a disposizione un Report sui trend nel mondo dell’Enterprise Asset Management. Nel report si possono trovare alcune interessanti informazioni sui KPI che vengono più usati e sono più utili, sulle strategie per gli obiettivi di lungo periodo e sulle nuove tecnologie che consentono un vantaggio competitivo. IL report è gratuito, ma si deve compilare un form per richiederlo.
Field Service Management. Non ancora presente nel mercato italiano, né europeo.
FieldAware si presenta come una soluzione che «(…) mira a semplificarti la vita, in modo che tu possa essere più produttivo. Che si tratti di formazione pratica o di aiuto nell’identificazione delle aree di miglioramento, i nostri prodotti e i membri esperti del nostro team sono qui per aiutarti a ottenere il massimo dalle tue attività di assistenza sul campo».
FieldAware offre una soluzione dinamica, progettata per ottenere la massima produttività dai tecnici, fornendo al tempo stesso informazioni e report in tempo reale al back office. Lo strumento è facilmente integrabile con ERP e CRM.
Appsistance si avvicina a FieldAware per due aspetti collegati del suo tipo di approccio:
Vi sono poi un terzo e quarto aspetto che lo caratterizzano.
Aiutare le aziende che gestiscono operazioni di manutenzione a ridurre i costi, organizzare la manutenzione predittiva, gestire le richieste di assistenza, ottimizzando le attività di pianificazione e reporting, è uno dei principali scopi di un software per la gestione delle manutenzioni. Alcuni dei sistemi più avanzati come Appsistance, grazie ad API che li integrano ai Sistemi di Supervisione e a dispositivi SCADA, sono perfettamente in grado di ricevere allarmi, monitorare in tempo reale lo stato di funzionamento di apparecchiature, macchinari e impianti e sono funzionali a un ambiente concepito per la Smart Factory (Scopri di più sulla Manutenzione Predittiva per IoT e Industria 4.0)
Grazie a un progetto realizzato con Gartner®, lo sviluppo di Appsistance si è concentrato nella realizzazione di funzioni che potessero avvicinarlo al Magic Quadrant™, nel quadrante Players.
In particolare Appsistance è stato indicato dagli analisti per alcune affinità con una soluzione presente nel mercato USA, ma non ancora arrivata in Europa, che è appunto FieldAware.
FieldAware è scelto soprattutto da piccole e medie imprese (il 67% dei suoi utilizzatori), per la semplicità di utilizzo e perché è ritenuto «good for small firm».
Secondo gli studi condotti da Jim Robinson e Kristian Steenstrup, nel futuro i software per la gestione delle assistenze sul campo, potranno inserirsi in quattro scenari. Le soluzioni rientreranno, a seconda degli aspetti preminenti a cui daranno daranno risposte, in quattro macro aree, individuate da due dimensioni.
Sull’asse delle ordinate, i software si distribuiranno sulla base della loro capacità di affrontare la complessità del servizio. Sulle ascisse, invece, i software si collocheranno in base alla loro capacità di garantire outcome operativi delle apparecchiature, sul versante della produttività e anche sulla loro resa finanziaria.
Quest’area sarà presidiata da software che hanno la capacità di gestire servizi complessi, ma ancora sono ancora concentrati sulla programmazione della manutenzione e degli asset.
Si tratta di software completi che vanno oltre la gestione della manutenzione e offrono servizi evoluti sia per l’interazione con i macchinari, ma soprattutto per fornire dati sulla produttività e gli aspetti finanziari.
In quest’area si collocheranno i CMMS e i FSM che avranno ancora come scopo principale la gestione efficiente dei tecnici e delle attività di assistenza sia da remoto che nei presidi.
Qui si collocheranno i CMMS che avranno sviluppato una consistente capacità di interagire con i macchinari e gli impianti per raccogliere e gestire le informazioni, in modo da offrire analisi predittive.
Un software CMMS (acronimo di Computerized Maintenance Management System, in italiano Sistema Computerizzato di Gestione della Manutenzione) è, dunque, una soluzione gestionale progettata per ottimizzare la manutenzione aziendale.
Dagli esordi negli anni ’60, i software CMMS hanno evoluto significativamente, offrendo oggi una vasta gamma di funzionalità avanzate per la gestione della manutenzione di impianti, attrezzature e interi edifici.
Grazie alla tecnologia Cloud e al modello SaaS (Software as a Service), i sistemi CMMS moderni sono diventati strumenti essenziali e intuitivi, fondamentali per l’ottimizzazione dei processi di manutenzione in tutti i settori industriali.
I CMMS sono passati, dunque, da strumenti semplici per la gestione della manutenzione a sofisticati sistemi integrati che fanno parte dell’ecosistema EAM, sfruttando le tecnologie più avanzate per ottimizzare la gestione delle risorse aziendali.
Le origini dei Sistemi di Gestione della Manutenzione Assistita da Computer (CMMS) risalgono agli anni ’60, un periodo caratterizzato dall’ascesa dei computer. Questi primi CMMS erano rudimentali, focalizzati principalmente sulla gestione della manutenzione preventiva e sul monitoraggio delle riparazioni. Le grandi aziende con risorse IT significative svilupparono queste soluzioni proprietarie per automatizzare e migliorare i processi di manutenzione precedentemente manuali e cartacei.
L’espansione dei mainframe portò a un’evoluzione dei CMMS in sistemi più sofisticati, capaci di gestire una maggiore quantità di dati e di offrire funzionalità aggiuntive come la gestione delle scorte e la pianificazione delle risorse. Inoltre, i software iniziarono a sviluppare interfacce più user-friendly e funzionalità di reportistica avanzata, rendendo i dati di manutenzione più accessibili e utili per i responsabili della manutenzione.
L’avvento dei personal computer e delle reti locali permise una maggiore distribuzione e accessibilità dei CMMS all’interno delle aziende. Questo portò a una riduzione dei costi e a una maggiore diffusione dei sistemi di gestione della manutenzione. Inoltre, si assistette a una crescente standardizzazione dei software CMMS, con soluzioni commerciali che iniziarono a dominare il mercato, offrendo pacchetti preconfigurati per diversi settori industriali.
L’avvento del cloud computing portò a una trasformazione radicale dei CMMS. Le soluzioni basate su cloud eliminarono la necessità di costose infrastrutture IT locali, permettendo alle aziende di accedere ai loro sistemi di manutenzione ovunque e in qualsiasi momento. Il modello di distribuzione SaaS (Software as a Service) rese i CMMS più accessibili alle piccole e medie imprese, grazie a costi iniziali ridotti e a una maggiore scalabilità. Inoltre, l’introduzione di dispositivi mobili e app permise ai tecnici di manutenzione di accedere e aggiornare i dati sul campo, migliorando l’efficienza e la tempestività delle operazioni di manutenzione.
I moderni CMMS si integrano sempre più con altre soluzioni aziendali come ERP (Enterprise Resource Planning), SCADA (Supervisory Control and Data Acquisition) e sistemi IoT (Internet of Things). Questo permette una gestione centralizzata e automatizzata delle risorse aziendali. Secondo Gartner®, molti CMMS si sono evoluti in sistemi di Enterprise Asset Management (EAM). Gli EAM non solo gestiscono la manutenzione, ma ottimizzano l’intero ciclo di vita degli asset aziendali, dall’acquisizione alla dismissione. L’uso di analisi avanzata, machine learning e intelligenza artificiale permette di prevedere i guasti e ottimizzare la manutenzione preventiva, riducendo i tempi di inattività e i costi operativi.
Un sistema di Enterprise Asset Management (EAM) è un software complesso che offre una serie di funzionalità per ottimizzare la gestione degli asset aziendali. Questa che segue è un elenco non esaustivo – sebbene piuttosto articolato – delle principali funzioni di un EAM
Queste funzionalità, insieme ad altre, rendono un sistema EAM uno strumento indispensabile per le aziende che vogliono ottimizzare la gestione dei loro asset e migliorare l’efficienza delle loro operazioni di manutenzione.
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